Il MACRO occupa parte di un complesso industriale attivo fino al 1971 e rappresenta un raro esempio di archeologia industriale urbana. Nel 1974, la proprietà elaborò insieme al Comune un piano di recupero, ma la svolta arrivò nel 2000 con l’intervento di progettazione curato dall’archistar francese Odile Decq. Gli oltre 4000 metri quadrati di sale espositive, il foyer, l’auditorium e la terrazza sono stati collegati da scalinate, ascensori, ballatoi e passaggi che rendono l’esperienza dell’architettura del Museo sempre nuova e differente. Un lavoro straordinario quello di Odile, che ammiro da sempre: per questo l’ho voluta tra i protagonisti della mia programmazione culturale sia a Villa Medici che a Parigi, dove ho avuto l’onore di intervistarla in un incontro alla Cité internationale des arts.